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LA VIA VERSO LA CONSAPEVOLEZZA

Zen è la pronuncia giapponese del carattere cinese “Chan” (禪), che a sua volta è la traduzione del termine sanscrito “Dhyana“. Il suo significato letterale è “visione”, ma viene spesso tradotto anche con “meditazione”. Non si tratta di una filosofia o di una religione, né tantomeno di una tecnica specifica per ottenere determinati risultati, lo zen è una condizione di essere, legata alla consapevolezza, con lo scopo di fornirci una via che ci riporti al momento presente, 

 

 Meditare significa fluire in modo naturale con il tutto, liberi dalle cinque catene del pensiero descritte negli yoga sutra di Patanjiali, che sono:

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Giusta conoscenza, Falsa sapienza, Immaginazione, Sonno e Memoria.

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CONSAPEVOLEZZA

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Tu esisisti in quanto te stesso, sei sempre uguale e non cambi mai.

 

Nasci completo e non puoi divenire incompleto.

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Se ti senti incompleto stai oscurando delle parti di te.... IL TORO

 

 

Oscurare è mentale, … sono processi della mente.

 

Illuminare è spirituale, … sono processi dello spirito.

 

 

la sensazione di esistere che è sempre presente si chiama vita

 

 

Pensieri e ragionamenti, molte volte oscurano questa consapevolezza.

 

In questa consapevolezza di esistere è racchiuso il mistero dell’esistenza, 

 

 

Tutto ciò che vedi esiste, continua a guardarti intorno.

 

Tutto ciò che vedi una volta non esisteva, ora esiste.

 

Tutto ciò che vedi un giorno non esisterà più, lo stesso vale per il corpo.

 

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Un'immagine vale più di mille parole 

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Le dieci tavole Zen, chiamate Tori, sono state disegnate dal Maestro Zen Kakuan per rappresentare in successione i passi necessari alla realizzazione della propria natura.

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I tori zen, sono dieci dipinti, accompagnati da una poesia ed una prosa, che mostrano in successione i passi che portano all'illuminazione, e contengono tutti gli insegnamenti possibili di qualsiasi percorso spirituale per la realizzazione del sé. Ancora oggi questa sequenza ha lo stesso vigore che aveva quando Kakuan (1100-1200) la elaborò, per creare con la meditazione un collegamento con l'inconscio.​

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Il primo disegno mostra il ricercatore con il corpo che va in una direzione e la testa dall'altra,

è smarrito... in confusione.

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1. La ricerca del toro

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Nel pascolo di questo mondo, mi apro senza posa un varco tra l'erba alta alla ricerca del toro. Seguendo fiumi senza nome, perduto lungo l'intreccio dei sentieri di lontane montagne, Languenti le mie forze, spenta la mia vitalità, non riesco a trovare il toro. Odo soltanto, per tutta la foresta, frinire di notte le locuste.

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Il toro non è mai stato perduto. Che bisogno c'è di cercarlo? Soltanto la separazione dalla mia vera natura mi impedisce di trovarlo. Nella confusione dei sensi io perdo persino le mie tracce. Lontano da casa, vedo molte strade che si incrociano, ma quale sia quella giusta non lo so. Bramosia e paura, bene e male, mi avviluppano.

 

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2. Scoprire le orme


Lungo la riva del fiume sotto gli alberi, io scorgo le orme! Anche sotto l'erba fragrante vedo le sue orme.

Le trovi nel più profondo di remote montagne .Queste tracce spiccano ben visibili come il tuo naso rivolto verso il cielo.

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Nel capire l'insegnamento vedo le orme del toro. Allora imparo che come molti utensili sono fatti di un solo metallo, così molte miriadi di entità sono fatte del tessuto dell'io.  Se non faccio una discriminazione, come potrò distinguere il vero dal falso? Prima ancora di aver superato la soglia, ho scorto il sentiero.

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3. Scorgendo il toro


Odo il canto dell'usignolo. Il sole è caldo, il vento è mite, i salici sono verdi lungo la sponda .Qui nessun toro può nascondersi! Quale artista può disegnare quella testa massiccia, quelle corna maestose?Quando si ode la voce, si può intuire di dove viene.

 

Non appena i sei sensi si fondono insieme, la porta è varcata. Dovunque si entri, si vede la testa del toro! Questa unità è come il sale nell'acqua, come il colore nella tinta. La cosa più infinitesimale non è separata dall'io.

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4. Catturare il toro


Io lo afferro con una lotta tremenda. La sua enorme volontà e la sua possanza sono inesauribili. Egli si avventa verso l'alto altipiano che sovrasta le fitte nebbie, o in un burrone impenetrabile sta immoto.

 

Egli è rimasto a lungo nella foresta, ma oggi l'ho catturato! L'entusiasmo per il paesaggio gli fa perdere l'orientamento. Voglioso d'erba più dolce, va errabondo. Ma la sua mente è testarda e sfrenata. Se voglio che si sottometta, devo alzare la frusta.

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5. Domare il toro


La frusta e la corda sono necessarie, se no egli potrebbe sfuggirmi per qualche strada polverosa. Bene addestrato, diventa naturalmente mansueto. Allora, senza pastoie, obbedisce al padrone.

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Quando nasce un pensiero, lo segue un'altro pensiero. Quando dall'Illuminazione sgorga il primo pensiero, tutti i pensieri successivi sono veri. Attraverso l'illusione rendi falsa ogni cosa. L'illusione non è causata dall'oggettività. Stringi forte l'anello che gli attraversa le nari e non consentirti il minimo dubbio.

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6. Tornare a casa sulla groppa del toro


Cavalcando il toro, io ritorno lentamente verso casa. La voce del mio flauto canta nella sera. Scandendo con la mano la pulsante armonia, dirigo il ritorno senza fine. Chiunque oda questa melodia si unirà a me.

 

La lotta è finita; guadagno e perdita sono ormai la stessa cosa. Io canto la canzone del boscaiolo del villaggio e suono i ritornelli dei bambini. A cavalcioni del toro, guardo le nuvole alte sopra di me. Se qualcuno desidera richiamarmi, io non gli bado: vado avanti.

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7. Il toro trasceso


A cavalcioni del toro, arrivo a casa. Sono sereno. Anche il toro può riposarsi. L'alba è giunta. In felice tranquillità, Sotto il tetto di paglia della mia dimora, ho abbandonato la frusta e la corda. Tutto è una sola legge, non due.

 

Noi assoggettiamo il toro solo temporaneamente. È come il rapporto tra il coniglio e la trappola, tra il pesce e la rete. È come l'oro e la scoria, o la luna che esce da una nuvola. Un solo sentiero di limpida luce avanza attraverso il tempo senza fine.

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8. Il toro e l'io trascesi entrambi


Frusta, corda, persona e toro - tutto si fonde nel nulla. Questo cielo è così vasto che nessun messaggio può macchiarlo. Come può un fiocco di neve esistere in un fuoco divorante? Qui ci sono le impronte dei passi dei patriarchi.

 

La mediocrità è morta. La mente è sgombra da ogni limitazione, Non cerco uno stato di illuminazione, e nemmeno rimango dove l'illuminazione non esiste. Poiché non mi fermo né in questo né in quell'altro stato, gli occhi non possono vedermi. Se anche centinaia di uccelli cospargessero di fiori il mio sentiero, questo elogio sarebbe privo di senso.

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9. Raggiungere la sorgente


Troppi passi ci sono voluti per tornare alla radice e alla sorgente. Magari fossimo stati ciechi e sordi fin dal principio! Abitare nella propria vera casa, incuranti di quel che c'è fuori...Il fiume continua a scorrere tranquillo e i fiori sono rossi.

 

Fin dal principio la verità è chiara. Equilibrato nel silenzio, io osservo le forme di integrazione e disintegrazione. Chi non è attaccato alla "forma" non ha bisogno di essere "riformato". L'acqua è smeraldo, la montagna è indaco, e io vdo Ciò che crea e Ciò che distrugge.

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10. Nel mondo


Scalzo e col petto nudo, mi mescolo alla gente del mondo. Le mie vesti sono lacere e impolverate, e io sono sempre colmo di beatitudine. Non uso magie per prolungare la mia vita; Ora, davanti a me, gli alberi morti diventano vivi.

 

Dentro la mia porta, mille saggi non mi conoscono. La bellezza del mio giardino è invisibile. Perché si dovrebbero cercare le orme dei patriarchi? Io vado al mercato con la mia bottiglia di vino e torno a casa col mio bastone. Visito la bettola ed il mercato, e chiunque io guardi diventa illuminato.

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"Ho viaggiato per molti posti e il posto più bello che ho trovato 

è la mia interiorità".

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BUONA MEDITAZIONE 

Meditating at Home

"Le grandi cose sono fatte dalla somma di molte piccole cose"

Vincent Van Gogh

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